Chi Sono

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Kelibia, Tunisia – 2018

Barbara Nina Cassioli, classe 1986, sagittario e capelli rossi al vento, un furgone bianco che si chiama “Romeo” ed un quaderno dove scrivere, sempre sotto mano.

Ex bambina timidissima, adolescente ribelle che scriveva ovunque “Un altro mondo è possibile”, adulta altamente sensibile che prova, ogni giorno, a trasformare quelle parole in realtà.

Sono nata a Bologna ma vivo in una borgata a 900 metri slm tra i boschi degli Appennini tosco-emiliani e conservo un legame antico con il Marocco.

Nella Vita, mi occupo di laboratori espressivi per persone, prevalentemente per donne, che desiderano prendersi cura di sé e manifestare, con gentilezza e auto responsabilità, una vita sempre più profondamente simile alla voce del proprio cuore.

Ma come è nato tutto questo? La mia storia.

Fin da bambina ho espresso una naturale predisposizione all’ascolto e al contatto con coetanei in difficoltà. Ero la vicina di banco del primo ragazzino straniero a scuola e la compagna di squadra di quella portatrice di sordità.
Ho iniziato da minorenne, in maniera spontanea come volontaria, ad interessarmi ai temi della grave marginalità ed esclusione sociale e così, al momento della scelta universitaria è stato quasi scontato proseguire su quelle orme.
Mi sono formata come assistente ed educatrice sociale e successivamente ho lavorato per dieci anni come operatrice in progetti a favore di persone migranti in condizione di difficoltà, vittime di tratta e di sfruttamento sessuale, minori a rischio e non accompagnati.

Parallelamente, ho coltivato, fin dall’adolescenza, il mio amore per l’espressione artistica e creativa. Ho fondato una compagnia femminile di clown teatrale, intrapreso una formazione di “nouveau cirque”, di clown al servizio della persona, e ho continuato, fino ad ora, a mettermi in gioco, col corpo e con le mani, tra arte e danza, tra cucito, circo, acrobatica, mimo, biodanza, danza estatica, tango e altro ancora.

Il 2015 è stato il mio primo anno che ha definito un “prima” ed un “dopo”.
Quell’anno ho scelto tra una vita conosciuta, comoda e la ricerca della mia autenticità. Galoppando sulle spalle d Saturno, ho celebrato i miei 28 anni mollando tutto: casa, lavoro e compagno storico per andare alla ricerca di me e dei miei reali sogni.
In quello stesso periodo ho approfondito la mia conoscenza sui temi della ciclicità e sacralità femminile e ho iniziato a frequentare i primi cerchi di donna, camminando su un sentiero di ri-scoperta spirituale e di connessione forte con gli Elementi.

Perché Viaggiare a Piedi Scalzi?

Viaggiare per me è uno strumento evolutivo: ho imparato a conoscermi, viaggiando sola, a fidarmi di me e del mio intuito. Ho scoperto il mondo e di conseguenza ho ri-scoperto “me”.
Viaggiare ha reso manifesta la possibilità di allargare i miei confini del “possibile” e di scoprire di quanta bellezza è (anche) fatta la nostra società e questo mondo.

Scelgo di viaggiare, ancora e sempre di più, in modo lento e a contatto con la popolazione ed i costumi locali: per questo mi piace definirmi “scalza“: il meno possibile invadente ed impattante, il più possibile percettiva e porosa.

Ma viaggiare è anche metafora di vivere e il tema della sostenibilità è un filo rosso che attraversa ogni area della mia vita nella convinzione che più siamo “al nostro posto”, collocati nel nostro “dharma” e più sentiamo e siamo consapevoli dell’impatto, virtuoso o vizioso, che abbiamo sugli altri esseri umani, animali, vegetali, minerali e spirituali.
E’ dunque una connessione profonda che parte e porta al benessere psico-fisico del singolo partendo e passando per quello collettivo.

Dare una nuova forma alla Vita

Ho provato due volte a cambiare completamente forma alla mia Vita e lo strumento di partenza è sempre stato il viaggio.

Non a caso, dentro “partire” c’è la parola “parto”: venire al mondo, dare / darsi alla luce.

Il 3 giugno 2015 sono part-ita per il mio primo vero lungo viaggio senza soldi e senza data di ritorno: Italia, Francia, Spagna, Marocco, Kenya. Un tempo lungo in cui andarmi a riprendere i pezzi di me a cui non avevo permesso di esprimersi negli anni precedenti. Dopo mesi zaino in spalla e mesi vissuti a Casablanca, nel 2016 son tornata e ho realizzato il sogno di trasferirmi, per la prima volta, in Appennino.
In quel periodo, ho dato forma e sostanza al mio progetto sartoriale che si chiama Amelia Pensa con le Mani e consiste in abiti ricavati da scampoli o stoffe di recupero che aiutino le donne ad osservare e conoscere il proprio ciclo mestruale e la propria femminilità in maniera evolutiva e goduriosa.

Non era però ancora il tempo di fermarmi del tutto.
Non era nemmeno la sartoria, del tutto, la mia missione.
La strada, il vento in faccia mi chiamavano di nuovo a sé.

Il 21 marzo 2019 sono part-ita da sola, senza soldi, per il #travel4mediterranea: da Bologna a Lampedusa alla ricerca di forme di vita comunitaria, storie di cambiamento ed ispirazione, finanziando Mediterranea. Tutto ciò che ho risparmiato (1500 euro) l’ho donato all’unica nave battente bandiera italiana che si occupa di monitoraggio e salvataggio nelle acque del mar Mediterraneo.

Questa esperienza è raccontata da un docu-film #cèunitaliabellissima firmato dalla videomaker e giornalista fiorentina Costanza Castiglioni, realizzato grazie ad una Campagna su Produzioni dal Basso e questo è il trailer.

Il 19 novembre 2020 è uscito poi il mio primo libro, “Di Questi tempi” che narra la storia del mio viaggio senza soldi, è edito da Alpine Studio e che ha l’esplicito obiettivo di soffiare sulle braci altrui.

E dopo, che è successo?

Ho continuato a viaggiare per esplorare le varie possibilità abitative, lavorative e relazionali che mi incuriosivano.
Ho vissuto nomade per tre anni e mezzo preferendo sempre zone rurali. Francia, Toscana, Calabria, Corno alle Scale. Ho trascorso stagioni come woofer in progetti di agricoltura sociale, ho lavorato in un rifugio di montagna, ho viaggiato ancora e ho vissuto in furgone e mi sono presa tutto il tempo necessario per trovare la “mia” strada, il “mio” posto.

Nel frattempo, ho continuato a studiare, ad approfondire i temi della ciclicità femminile, il rapporto con il denaro, con i propri talenti. Ho continuato ad occuparmi di me e del mio benessere psico-fisico attraverso diversi approcci terapeutici.

Nel 2022 ho iniziato la formazione triennale condotta da Sofie de la Vanth, “La danza sulla soglia”, percorso sciamanico eco-femminile e femminista che ancora frequento e da cui è arrivata la intuizione e proposta di mettermi al servizio del prossimo.

Ho così iniziato a co-condurre e condurre laboratori, prevalentemente online, per persone che avevano l’esigenza di prendersi cura di sé, della propria creatività e dei propri sogni.
In collaborazione con la psicologa Roberta Vacca abbiamo creato e realizzato “Al centro di te”, un percorso della durata di 6 mesi in cui psicologia, corpo e rituale si intrecciavano.
In seguito, ho facilitato tre percorsi di gruppo di lettura e pratica del manuale di Julia Cameron “La Via dell’artista” arricchendo ogni incontro con proposte corporee ed espressive.
Successivamente, hanno visto la luce altri laboratori, più brevi e “leggeri” come “Dolcissime Donne Selvagge”, “La cura di The” e ho pubblicato un ebook dal titolo “Fiorisci-TI”.

Nell’ultimo anno ho portato a termine anche la formazione primaria, presso Art Therapy Bologna, dal titolo “Sé corporeo, Sé creativo” che mi ha fornito numerosi strumenti di arte e danza movimento terapia.

Nel tempo, anche grazie ad un prezioso lavoro di coaching con Valentina Giuffré, è maturata la decisione di strutturare e creare un percorso unico, frutto della mia esperienza e della mia formazione, che contenesse tutte le pratiche -creative, corporee, espressive, artistiche- ed i rituali, da me sperimentati e vissuti come fondamentali per chi desidera cambiare, in modo gentile e auto responsabile, la forma della propria vita e renderla sempre più affine al proprio autentico sentire.

Da questa visione è nato INTE(g)RA, un percorso di gruppo per donne, ispirato ai temi della ciclicità mestruale e al rapporto con gli Elementi, che desiderano manifestare la vita dei propri sogni.

Il primo gruppo è partito nel mese di settembre 2023.
Il secondo partirà invece a febbraio 2024.

Un lungo viaggio che mi ha portata qui, a sentirmi e mettermi al servizio di chi desidera affrontare un cambiamento ma non sa da che parte cominciare. A chi sente sia giunto il tempo di vivere pienamente la propria esistenza e di farlo attraverso il sacro strumento del corpo e del rituale e la magia della creatività.

Concludendo..

Dal mio primo grande viaggio in solitaria del 2015, una frase che è diventata una tatuaggio, mi è rimasta appiccicata addosso:
A ship in harbor is safe but that is not what ships are built for” – John A. Sheed

Una barca in porto è al sicuro ma non è il motivo per cui è stata costruita.

E questo auguro a te che transiti di qui e leggi: di sentire sempre il cuore abbastanza fiducioso per andare nel mondo, alla ricerca della tua felicità e del tuo benessere.

Perché si può.
Perché un po’ ce lo si deve anche.

Con amore,
Barbara

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8 risposte a "Chi Sono"

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  1. Ciao Barbara, ho sentito oggi la tua intervista su Sognatori Svegli e mi è piaciuta molto.
    Io sono di Bologna, mi chiamo Andrea, se non sei in giro e hai voglia di un caffè e due chiacchiere in leggerezza scrivimi pure.
    In ogni caso complimenti per la tua esperienza.
    Buone cose.

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  2. Che bella storiella di una figlia di una sinistra aperta, solidale e sicuramente con un conto in banca vertiginoso. Le nostre periferie soffrono, la sanita’ e’ ormai un lusso, stipendi da fame e tu vai in giro a fare la ribelle sognatrice….L’Italia vomita addosso a partigiani, preti e finti profughi.
    Buen camino…sperando di non incontrarti mai..

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